venerdì 17 dicembre 2010


Quale futuro per Teverola?
La realtà della nostra cittadina (del suo declino) è sotto gli occhi di tutti.
A fronte di inestimabili risorse umane, culturali, storiche, sociali e imprenditoriali, è palese il disagio diffuso che tormenta la nostra Teverola. I primi sette mesi di gestione dell’attuale amministrazione comunale non ha dato buona prova nell'affrontare i problemi epocali e decisivi per il nostro futuro, è giunta l'ora di attuare il programma elettorale in maniera seria e rigorosa, allo scopo di captare tutte le opportunità e porre le basi per uno sviluppo fiorente.
“L’incremento, in questo periodo di crisi globale, infatti, è la sfida più urgente da raccogliere ma anche uno stimolo straordinario per la nostra città. Dallo sviluppo si consegue benessere, più legalità, maggiore partecipazione dei cittadini, migliore qualità della vita, minori conflitti sociali, più risorse da destinare al sociale, crescita culturale”.
L’Amministrazione Comunale deve dare il via ad un rinnovamento culturale che porti le coscienze dei teverolesi a sentirsi parte di un unico corpo compatto, con cittadini padroni del proprio destino e del proprio futuro, essa non deve più essere una presenza formale che "governa l’ordinario" e che gestisce la “cosa pubblica” in maniera limitata.
Il Comune deve essere la dimora dei cittadini, aperta alle vedute ed alle iniziative più opportune, senza pregiudizi e senza “vendette”, in sostanza, il fulcro per la crescita economica, sociale e culturale.
In tale ambito, e con celerità, dovrebbe essere rivista la politica della gestione dei rifiuti: il rapporto qualità/prezzo di tale servizio è improduttivo e catastrofico.
Per questo è necessario prevedere fondi di investimento con la prospettiva di sostenere società partecipate e/o organismi strumentali perché l'amministrazione comunale diventi il propulsore di una gestione operativa a favore dei giovani e dei disoccupati/inoccupati, senza favoritismi di parte, che coinvolga le forze economiche, produttive e finanziarie di tutte le categorie per uno sviluppo coordinato delle imprese operanti sul nostro territorio; bisogna promuovere e incentivare la cooperazione tra i cittadini per creare nuova occupazione; creare un punto di ascolto per raccogliere segnalazioni e proposte direttamente dalla popolazione; creare una consulta permanente dei cittadini per far emergere problematiche da un lato e soluzioni dall’altro.
Non si può ignorare la metamorfosi che ha interessato la città: l’eccessivo sviluppo residenziale legato agli acquisti di seconde e terze case, l’impressionante cementificazione di tutte le aree, lo snaturamento in cui si è consentito di costruire palazzi condominiali in aree una volta destinate all’edilizia di piccole abitazioni. Non dimentichiamo poi il numero altissimo di supermercati, ipermercati, discount, centri commerciali a dimensioni anche esagerate. Non ultimo la riapertura del parco commerciale “Appia Center” nelle immediate vicinanze di uno già esistente, con un sostanziale incremento della circolazione che è spesso totalmente bloccata a causa del via vai di veicoli per raggiungerli. Il livello di inquinamento atmosferico e acustico è diventato impressionante dappertutto: motorini e auto imperversano a tutte le ore.
Contemporaneamente i piccoli negozi sono destinati a scomparire. Teverola sembra diventato come un villaggio minerario ricostruito, una scenografia da film. Sicuramente, non si può certo vivere pensando che nulla cambi mai, anche gli sviluppi di Teverola hanno le loro bellezze e i loro vantaggi, ma non è forse il momento di rallentare questa corsa, di smettere di erodere gli spazi, il verde, di non incrementare più la capacità ricettiva, con tutte le ripercussioni che questo comporta per gli abitanti? Non basta la situazione attuale? Non siamo forse già all’eccesso? Forse abbiamo superato il punto in cui questo andamento procura più svantaggi e problemi che altro.
Quale sarà il futuro che gli amministratori comunali stanno pensando (se ci pensano) per Teverola? Loro sono impegnati a seguire attivamente i ricorsi e le denunce fatte in altri tempi anzi giocano a scarica barile, rimpallando agli altri le colpe. La maggioranza accusa la minoranza di “ostruzionismo” viceversa di “illegalità. La casa comunale- come si evince dalla stampa locale - si ricopre di “gialli” degni di romanzi di Agatha Mary Clarissa Miller, Lady Mallowan, nota come Agatha Christie: registri scomparsi, ipotetici brogli elettorali e residenze fantasma, delibere discutibili, negazione di rilascio di documenti, ambigue pubblicazioni di concorsi all’albo pretorio e altro ancora. Oggi come non mai, invece, le varie forze politiche dovrebbero unire i propri sforzi in un progetto comune per il rilancio della nostra città, perché senza lavoro è duro crearsi un futuro.
Si inizino a costruire le infrastrutture che mancano, si migliori l’utilizzo della cosa pubblica, si restauri quello che vale la pena di restaurare, si riempi la città di alberi, di piante e di fiori… si rendi l’atmosfera di bella cittadina come era un tempo. Noi tutti, comuni cittadini, preoccupiamoci dell’accelerazione verso il degrado che è sotto gli occhi di tutti. Facciamo sentire la nostra voce, “scetammece”, svegliamoci da questo lungo letargo.
Vogliamo essere o apparire?
Antonio Zacchia

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